Depressione
LE PIU' DIFFUSE
Dalla depressione non si guarisce mai.
LA VERITÀ: Questa fake news si inserisce nell’ampio filone dei pregiudizi sulla salute mentale, che ha una lunga storia e che prosegue florido anche nel XXI secolo. L’errore fondamentale è ritenere che le malattie mentali non siano malattie, ma tare o deficit da cui non ci si riprende mai. In realtà la depressione, pur avendo varie forme, è curabile con buoni esiti nel 60/70% di tutti i casi, con psicofarmaci e psicoterapia, a prescindere dalla gravità con cui si presenta. Inoltre la depressione è la malattia per eccellenza episodica: esiste anche dopo alcuni anni la guarigione spontanea. C’è però una cattiva notizia: può recidivare anche a distanza di anni.
Credit: Giovanni Abbate Daga, Professore di Psichiatria, Università degli Studi di Torino
La depressione è sempre facile da diagnosticare: la persona dice di essere triste.
LA VERITÀ: Sebbene sia vero che la maggior parte dei disturbi depressivi si caratterizzi per l’umore triste espresso dall’interessato, talora la depressione si manifesta in modi non tipici, anche in mancanza di una soggettiva sensazione di depressione da parte dell’individuo. In questi casi possono però esserci manifestazioni del corpo (sintomi somatici, disturbi del sonno o del comportamento alimentare, dolori, malesseri, affaticamento) o della mente (disturbi dell’attenzione e della memoria) che “parlano” dello stato d’animo depresso.
Credit: Giuliano Carlo Geminiani, Professore di Psicologia, Università degli Studi di Torino
LE PIU' INVEROSIMILI
La depressione non è una malattia: basta “darsi un andi” e reagire.
LA VERITÀ: Nonostante più di 100 anni di studi, descrizioni, prove scientifiche, molti credono che la depressione non sia una malattia, ma un segno di pigrizia e passività, un segno di debolezza. In realtà elemento centrale della depressione è proprio una perdita di controllo volitivo sulla nostra vita, in ragione dell’angoscia inarginabile che ci pervade. Se la volontà è malata, la nostra capacità di affrontare lo stress, di programmare attività, di dormire, di provare gioia, etc. sono fuori dal nostro controllo e questo è spesso fonte di ulteriore angoscia e di autocolpevolizzazione. Questa fake news è particolarmente pericolosa perché rinforza lo stigma e la possibilità delle persone affette da depressione di essere aiutati o di chiedere aiuto perché ci si vergogna. Dimenticavo, ovviamente chi pensa che la depressione non è una malattia, sa benissimo qual è la cura, meglio dei medici!
Credit: Giovanni Abbate Daga, Professore di Psichiatria, Università degli Studi di Torino
Dalla depressione si guarisce con la volontà e perciò bisognerebbe evitare i trattamenti farmacologici
LA VERITÀ: Una delle difficoltà che riferiscono le persone con depressione è il sentirsi in colpa perché non riescono con la volontà a risolvere il loro stato e vivono la terapia farmacologica come un surrogato di questa mancata volontà. Questo senso di colpa è del tutto ingiustificato ed è, perciò, ingiustificato non ricorrere ai trattamenti farmacologici quando il medico lo ritenga opportuno. È però dimostrato che i trattamenti della depressione prevedono anche un ruolo importante della “terapia della parola”, ovvero la psicoterapia: tale terapia non è costituita da semplici buone parole di incoraggiamento, ma da un qualcosa di più complesso e profondo che richiede l’impegno della persona a fare un percorso di cambiamento interiore insieme con lo psicoterapeuta.
Credit: Giuliano Carlo Geminiani, Professore di Psicologia, Università degli Studi di Torino
LE PIU' DI NICCHIA
Una parte per il tutto: dare notizia che una delle cause della depressione è l’unica causa
LA VERITÀ: Ciclicamente vi sono mode dove a volte colleghi a volte divulgatori spiegano una causa della depressione e la fanno assurgere a unica spiegazione, ovviamente prospettando cure miracolose secondo nuovi metodi. Spesso le notizie riportate hanno fondamento, ma la fake news sta nel fatto di riportare quella causa a unica causa per tutto. Facciamo un esempio: la notizia che circola in questi anni è che la depressione è dovuta al “cervello in fiamme”. Ovvero che alla base della depressione vi è una lieve ma cronica infiammazione sistemica, con alterazione di quella che si chiama l’immunità innata. Alla lunga questa infiammazione porterebbe a depressione. E’ tutto parzialmente vero ma: 1) molti hanno infiammazione cronica senza mai sviluppare depressione 2) solo 1 depresso su 4 ha in realtà il “cervello in fiamme” se misuriamo gli indici infiammatori 3) il “cervello in fiamme” spiega alcuni sintomi depressivi, ma altri no, per esempio non spiega il senso di fallimento e la perdita di speranza 4) le cure antiinfiammatorie non sembrano comunque particolarmente efficaci nei malati: pertanto se mai si possono pensare cure preventive
Credit: Giovanni Abbate Daga, Professore di Psichiatria, Università degli Studi di Torino
La depressione è sempre una malattia
LA VERITÀ: Bisogna precisare che la depressione è una malattia, ma non sempre sentirsi depressi (tristi, svogliati, inquieti e di cattivo umore) significa avere una malattia depressiva: tali esperienze sono presenti nella vita di tutti gli individui in certe situazioni della vita e l’umore depresso è una “risposta fisiologica” a situazioni di lutto, separazioni, malattie gravi insuccessi in progettualità della vita. Solo quando questi sentimenti sono eccessivi per durata e per intensità diventano “malattia”. Tuttavia, anche in queste situazioni di non malattia può essere importante avere un supporto psicologico e, talora, anche farmacologico; questo significa anche che il confine tra malattia e non malattia non è netto e univoco.
Credit: Giuliano Carlo Geminiani, Professore di Psicologia, Università degli Studi di Torino